Siamo (quasi) tutti gourmet! A patto di impegnarci in un rapporto impegnativo e diversivo con la materia prima: il cibo.
Bisognaconfrontarsi con se stessi e con gli altri.
Elenco alcuni spunti per affinare il palato e migliorare la tecnica degustativi.
Siete dei “mangiatori scelti e felici” o dei “divoratori nervosi”? E’ la domanda del famoso nutrizionista francese Jean Paul Laplace.
E’una differenza basilare: il mangiatore divoratore e nervoso è una vittima dei pareri altrui, mangia pensando cosa ha sentito sulla salute, lo stato fisico, le tossine. Il mangiatore scelto e felice, invece, è attento a se stesso, coltiva e segue la sua personale capacità olfattiva, assapora la vita, scopre il piacere giornaliero del mangiare. Ogni bocconcino è un ricordo a delle esperienze già avute.
“Niente ha un buon sapore di per sé”, è una diffusa opinione dei nutrizinisti, il sapore è una sequenza di esperienze durante il corso della vita. Siamo noi stessi, la nostra storia e le nostre preferenze a dare, assieme alle nostre capacità, una valore al cibo che siamo consumando.
Ecco allora alcuni ingredienti per migliorare questo aspetto del piacere di vivere. Bisognerà mescolarlo e assaporarlo assieme.
Importante:
Abituarsi
Assaporare
Coltivare
Concentrarsi
Aicchire
Abituarsi a distinguere:
Il gusto è un groviglio di emozioni, dopo aver accarezzato gli organi di senso, infatti, il sapore invita i vecchi ricordi a collegare le sensazioni presenti a quelle vissute. Una somma di esperienze, arricchiranno giorno per giorno, la nostra capacità, a distinguere le proprietà organolettiche e sensoriali.
Consiglio: se siete abituati a d assumere i cibi sempre allo stesso posto, provate semplicemente a cambiare per riconoscere le differenze. Faccio un esempio: degustate la differenza fra due tipi di mele o due tipi di miele, vi accorgerete quante sono le differenze.
Assaporare il piacere di mangiare
Consumare velocemente un pasto è deleterio. Il cibo non raggiunge la temperatura ideale per le nostre papille degustative, la fretta elimina le fantasie che intensificano la soddisfazione. Questo rimane alla base dei cultori dell’associazione SLOW FOOD, nata per la tutela del diritto al piacere.
Consiglio: mangiare con gli occhi aumenta il piacere. Il cibo, se viene ammirato, vi farà sentire il richiamo estetico, ancor prima del palato.
Coltivare i gusti degli altri
Gusti e disgusti si formano nel corso della nostra vita. Tanti ricordi affiorano a tavola … i ricordi del purè della mamma, i canederli della stube ABC, il pesce assaporato durante una vacanza al mare e così via.
Questo è il modo più semplice per aprirsi alle nuove scoperte, seguendo il gusto degli altri. Questo modo fa affiorare nuovi ricordi, esperienze vissute, gusti già noti alla nostra mente.
Consiglio: mai rifiutare un pasto nuovo, assaggiate, allenatevi ad assaporare cose nuove, magari organizzando con gli amici delle serate degustative che potranno essere socievoli e divertenti, senza dovervi giustificare in alcun modo sull’eventuale rifiuto di un cibo.
Concentrarsi sul gusto
Innondati da una sequenza esagerata di regole (p.e. antipasto, primo, carne poi dolce), quello che fa bene e quello che fa male, ecc., ci abituiamo a mangiare male. Studi approfonditi dell’università di Yale, ci dimostrano che il gusto varia da persona a persona. Chi trova un dolce a volte troppo stucchevole, per un altro può essere molto piacevole. Pertanto apriamoci alle sensazioni del gusto, confrontandoci personalmente e in modo critico a cosa dovremmo o non dovremmo mangiare. Questo per imparare cosa ci piace veramente.
Consiglio: elencate le vostre opinioni personali sui singoli alimenti, cercando di ricordare se vi portano ai dei ricordi piacevoli o spiacevoli. Vedrete che per ogni cosa che assaggerete, troverete una motivazione.
Arricchire la conoscenza
In bocca si incontrano sapori e parole. Approfondite la conoscenza dei vari alimenti. L’italiano parla molto spesso del mangiare, questa è la scuola per fare diventare un piatto ancor più gustoso.
Consiglio: imparate il nome esatto di ogni ingrediente e cercatelo di descrivere (dolce, dalato, piccante, amaro), il coloro, la consistenza (viscido, vaporoso, ecc.) , la sonorità (croccante, acquatico), le sfumature (affumicato, un po’ zuccherato ecc.) e abbinatelo infine ai ricordi vostri. Raccontate questa esperienza ai commensali e confrontatelo con esperienze già avute. Infine, acquistate letteratura specializzata che favorirà questo tipo di ispirazione.
Alla scoperta del buon gusto.
Consigli e segnalazioni per valorizzare il cibo e gustarne l’essenza.
Stile decorazione: una bella porcellana abbinata alla giusta argenteria e al tovagliato invece di un tavolo spoglio con bicchieri di plastica, è una bella differenza nella degustazione. La scenografia ricopre un importante ruolo nel gusto.
Luoghi e incontri: Innumerevoli le serate organizzate da amanti della buona cucina. Manifestazioni gastronomiche come
il rally della gastronomia in Val Gardena, lo Sky Dinner all’Alpe di Siusi, le serate organizzate dalla Slow food o le degustazioni di prodotti al alto livello. eventi@slowfood.it
Corsi di cucina: Notevoli sono anche i corsi di cucina, proposti da validissimi chef de cuisine: (A novembre presso
l’Antica Osteria Traube a Ortisei, per esempio)
Degustazioni: Degustazione del Riesling al centro sportivo di Selva di Val Gardena, organizzato da Dieter Karadar, rappresentante Slow Food Val Pusteria.